Il gerundio

Il gerundio è un modo verbale con solo due tempi: presente e passato.

Come si forma il gerundio

  • Gerundio presente:
    • Verbi in -ARE: aggiungi -ando (es. mangiare → mangiando)
    • Verbi in -ERE e -IRE: aggiungi -endo (es. scrivere → scrivendo, partire → partendo)
  • Gerundio passato:
    • Usa il gerundio presente di “essere” (essendo) o “avere” (avendo) + il participio passato del verbo (es. avendo fatto, essendo andato)

Quando si usa il gerundio

Di solito, il gerundio si usa quando il soggetto della frase principale e della frase secondaria sono gli stessi.

  1. Per dire come succede qualcosa:
    • “Sono dimagrita mangiando solo verdura.”
  2. Per dire la causa di qualcosa:
    • “Avendo avuto la febbre, Marta non è uscita.”
  3. Per dire una condizione:
    • “Ascoltando i consigli, si arriva lontano.”
  4. Per dire quando succede qualcosa:
    • “Facendo la doccia, Laura pensa.”
    • “Andando in bici, ho incontrato Paolo.”
  5. Per dire “anche se”:
    • “Pur non avendo fame, ho mangiato.” (usa sempre “pur”)

Quando i soggetti sono diversi

  • Di solito, non usiamo il gerundio.
  • Ma possiamo usarlo se diciamo chi fa l’azione: “Avendo Marta avuto la febbre, siamo andati a trovarla.”

Strutture speciali con il gerundio

  1. “Stare + gerundio”:
    • Dice che un’azione sta succedendo ora: “Sto mangiando.”
    • Per il passato: “Stavo parlando.”
  2. “Andare + gerundio”:
    • Dice che un’azione continua nel tempo: “Giovanni va dicendo…”

Esercizi:

https://wordwall.net/it-it/community/italiano/gerundio

Il trapassato remoto: un passato nel passato remoto

Il trapassato remoto è un tempo verbale italiano usato per indicare un’azione che è successa prima di un’altra azione nel passato remoto. Immagina un “passato del passato lontano”.

Come si forma il trapassato remoto

Per formare il trapassato remoto, usiamo:

  • il passato remoto dei verbi “essere” o “avere”
    • il participio passato del verbo che vogliamo usare

Esempio:

  • “mangiare”: io ebbi mangiato
  • “partire”: io fui partito/a

Quando si usa il trapassato remoto

Usiamo il trapassato remoto per un’azione che è successa prima di un’altra azione nel passato remoto.

  • Esempio: “Dopo che ebbi mangiato, ripresi a lavorare.” (prima mangio, poi riprendo a lavorare)

Regole importanti

  • Il trapassato remoto si usa solo in frasi che dipendono da un’altra frase (frasi subordinate).
  • La frase principale deve avere il verbo al passato remoto.
  • Spesso usiamo parole come “dopo che”, “non appena”, “quando” prima del trapassato remoto.

Nota bene

  • Oggi, il trapassato remoto non si usa quasi più.

Esercizi:

https://wordwall.net/it-it/community/trapassato-remoto

Il futuro anteriore: un tempo per il futuro passato

Il futuro anteriore è un tempo verbale italiano che usiamo per parlare di un’azione che succederà nel futuro, ma prima di un’altra azione futura. È come un “passato nel futuro”.

Come si forma il futuro anteriore

Per formare il futuro anteriore, usiamo:

  • il futuro semplice dei verbi “essere” o “avere”
    • il participio passato del verbo che vogliamo usare

Esempi:

  • “mangiare”: io avrò mangiato
  • “partire”: io sarò partito/a

Quando si usa il futuro anteriore

  1. Azione prima di un’altra azione futura:
    • Usiamo il futuro anteriore per l’azione che succede prima, e il futuro semplice per l’azione che succede dopo.
    • Esempio: “Quando avrò finito di lavorare, andrò al cinema.” (prima finisco di lavorare, poi vado al cinema)
    • spesso preceduto da parole come “appena”, “quando”, “dopo che”.
    • Nella lingua parlata spesso si usa il futuro semplice al posto del futuro anteriore.
  2. Supposizioni e dubbi sul passato:
    • Usiamo il futuro anteriore per esprimere dubbi o supposizioni su cose che potrebbero essere successe nel passato.
    • Esempio: “Dove è andata Maria? Sarà andata al mercato.” (supposizione)
    • “sarà stato” può indicare anche una concessione, ovvero riconoscere la verità di un fatto, ma negarne gli effetti.

Consigli per gli Studenti:

  • Impara bene il futuro semplice di “essere” e “avere”.
  • Ripassa il participio passato dei verbi.
  • Fai attenzione alle parole che indicano un’azione che precede un’altra (appena, quando, dopo che).

Esercizi:

https://wordwall.net/it-it/community/futuro-anteriore

Il passato remoto: un tempo per il passato lontano

Il passato remoto è un tempo verbale italiano usato per parlare di cose che sono successe tanto tempo fa. Lo usiamo soprattutto nei libri, nelle storie e quando scriviamo cose importanti. Nella vita di tutti i giorni, di solito usiamo il passato prossimo, soprattutto al nord d’Italia (più usato al sud)

I Verbi “Essere” e “Avere” al Passato Remoto

  • Essere:
    • Io fui
    • Tu fosti
    • Lui/lei fu
    • Noi fummo
    • Voi foste
    • Loro furono
  • Avere:
    • Io ebbi
    • Tu avesti
    • Lui/lei ebbe
    • Noi avemmo
    • Voi aveste
    • Loro ebbero

Altri verbi comuni al passato remoto

Ecco alcuni verbi che si usano spesso al passato remoto:

  • Parlare: io parlai, tu parlasti, lui/lei parlò, noi parlammo, voi parlaste, loro parlarono.
  • Mangiare: io mangiai, tu mangiasti, lui/lei mangiò, noi mangiammo, voi mangiaste, loro mangiarono.
  • Vedere: io vidi, tu vedesti, lui/lei vide, noi vedemmo, voi vedeste, loro videro.
  • Fare: io feci, tu facesti, lui/lei fece, noi facemmo, voi faceste, loro fecero.
  • Dormire: io dormii, tu dormisti, lui/lei dormì, noi dormimmo, voi dormiste, loro dormirono.

Cose importanti da ricordare

  • Il passato remoto si usa per azioni lontane nel tempo.
  • È più comune nei testi scritti che nel parlato.
  • Molti verbi cambiano forma al passato remoto, quindi è importante impararli.

Esercizi:

https://wordwall.net/it-it/community/italiano/passato-remoto

Il Presente indicativo

Il presente indicativo è il tempo verbale più comune in italiano. Lo usiamo per parlare di cose che succedono ora, sempre, o in futuro.

I Verbi in Italiano: Tre Gruppi

I verbi sono divisi in tre gruppi, chiamati “coniugazioni”:

  • -ARE: come “mangiare”, “amare”, “cantare”
  • -ERE: come “credere”, “premere”, “battere”
  • -IRE: come “finire”, “partire”, “sentire”

Come formare il presente indicativo

Per fare il presente, togli la parte finale del verbo (-are, -ere, -ire) e aggiungi una nuova parte (desinenza).

  • Esempio: “mangiare” diventa “mangio”, “mangi”, “mangia”, ecc.
  • Alcuni verbi in -IRE aggiungono “-isc”: “finire” diventa “finisco”.

Verbi speciali

  • Alcuni verbi cambiano un po’ (sono “irregolari”): “fare”, “andare”, “stare”, “dare”.
  • Verbi come “staccare” e “piegare” aggiungono una “h” per mantenere il suono (stacchi, pieghi).
  • Verbi come vincere e leggere alternano suoni duri e dolci (vinco, leggi).

Verbi irregolari importanti

  • “Essere”, “avere”, “volere”, “potere”, “dovere”, “sapere” sono molto usati e irregolari.

Quando usare il presente indicativo

  1. Cose che succedono ora: “Piove”.
  2. Cose che succedono sempre: “Il treno arriva sempre in orario”.
  3. Verità generali: “L’acqua bolle a 100 gradi”.
  4. Per parlare del futuro: “Domani vado al cinema”.
  5. Per raccontare storie del passato: “Cesare nasce nel 100 a.C.”.

Esercizi

https://wordwall.net/it-it/community/indicativo-presente

Il passato prossimo: il passato recente

Il passato prossimo è un tempo verbale composto, usato per parlare di azioni avvenute nel passato recente o che hanno ancora rilevanza nel presente. Si forma con l’ausiliare “avere” o “essere” al presente, seguito dal participio passato del verbo principale.

Ausiliare “avere”:

  • Ho mangiato una pizza.
  • Hai visto un film.
  • Abbiamo parlato con il professore.

Ausiliare “essere”:

  • Sono andato al cinema.
  • Sei partita per Roma.
  • Siamo arrivati in ritardo.

L’ausiliare “essere” si usa con:

  • Verbi di movimento (andare, venire, partire, arrivare, ecc.)
  • Verbi di stato (essere, stare, rimanere, ecc.)
  • Verbi riflessivi (lavarsi, vestirsi, ecc.)

Quando si usa “essere”, il participio passato concorda in genere e numero con il soggetto:

  • Maria è andata (femminile singolare)
  • I ragazzi sono partiti (maschile plurale)

Esempi:

  • Ieri ho comprato un nuovo libro.
  • La settimana scorsa siamo andati in vacanza.
  • Maria è arrivata in ritardo alla lezione.

Quando si usa “avere”, il participio passato non concorda in genere e numero con il soggetto.

Esercizi:

https://www.impariamoitaliano.com/pros0.htm

Il participio passato e il participio presente

Il participio passato è una forma verbale che può essere usata come aggettivo. In italiano, la maggior parte dei participi passati regolari termina in “-ato”, “-uto” o “-ito”, a seconda della coniugazione del verbo.

  • Verbi in -are: amato (amare), parlato (parlare)
  • Verbi in -ere: creduto (credere), ricevuto (ricevere)
  • Verbi in -ire: partito (partire), sentito (sentire)

Il participio passato concorda in genere e numero con il sostantivo a cui si riferisce:

  • La mela mangiata (femminile singolare)
  • I libri letti (maschile plurale)

Il Participio Presente: Un Aggettivo Dinamico

Il participio presente descrive un’azione in corso e termina in “-ante” o “-ente”.

  • Parlante (parlare)
  • Credente (credere)
  • Partente (partire)

Come il participio passato, anche il participio presente può essere usato come aggettivo:

  • Un uomo sorridente
  • Una situazione preoccupante

I verbi ausiliari: essere e avere 

I verbi essere e avere sono molto importanti in italiano. Oltre ad avere un significato proprio, aiutano gli altri verbi a formare i tempi composti. Per questo, si chiamano verbi ausiliari.

Per capire bene l’uso degli ausiliari è necessario leggere l’articolo sui verbi transitivi e intransitivi

L’ausiliare Avere

Usiamo l’ausiliare avere in due casi:

  1. Con tutti i verbi transitivi:
    • Esempio: “Domenico ha mangiato la pasta.” (mangiare è un verbo transitivo)
    • Esempio: “Ho comprato un libro interessante.” (comprare è un verbo transitivo)
  2. Con alcuni verbi intransitivi:
    • Esempio: “Luisa ha partecipato a un concorso.” (partecipare è un verbo intransitivo)
    • Esempio: “Ho camminato per due ore.” (camminare è un verbo intransitivo)

L’ausiliare Essere

Usiamo l’ausiliare essere in cinque casi:

  1. Con la maggior parte dei verbi intransitivi:
    • Esempio: “Sono andato in Francia.” (andare è un verbo intransitivo)
    • Esempio: “Il treno è partito in orario.” (partire è un verbo intransitivo)
  2. Nella forma passiva:
    • Esempio: “La mela è stata mangiata da Mario.” (la frase passiva di “Mario ha mangiato la mela”)
    • Esempio: “Il libro è stato letto da lui.” (la frase passiva di “Lui ha letto il libro”)
  3. Con i verbi riflessivi:
    • Esempio: “Mi sono alzato, mi sono lavato e mi sono vestito.” (alzarsi, lavarsi e vestirsi sono verbi riflessivi)
  4. Nelle forme impersonali:
    • Esempio: “Si è lavorato molto.” (lavorare è usato in forma impersonale)
    • Esempio: “Si è raggiunto il risultato.” (raggiungere è usato in forma impersonale)

Uso degli ausiliari con i verbi modali

I verbi modali (dovere, volere, potere, sapere) usano l’ausiliare del verbo che accompagnano:

  • Esempio: “Ho mangiato” -> “Ho dovuto mangiare”
  • Esempio: “Sono andato” -> “Sono dovuto andare”

Con i verbi riflessivi, ci sono due possibilità:

  1. Se il pronome riflessivo è attaccato all’infinito, usiamo “avere”:
    • Esempio: “Ho dovuto lavarmi il viso.”
  2. Se il pronome riflessivo è prima del verbo modale, usiamo “essere”:
    • Esempio: “Mi sono dovuto lavare il viso.”

Verbi intransitivi che usano “avere”

Alcuni verbi intransitivi usano l’ausiliare avere. Ecco una lista di alcuni di questi:

abbaiare, abusare, accennare, acconsentire, adempiere, aderire, agire, alludere, approfittare, attentare, badare, barare, bisticciare, bussare, camminare, cenare, chiacchierare, esitare, inciampare, litigare, mentire, nuocere, nuotare, passeggiare, pattinare, pedalare, provvedere, reagire, remare, ridere, rinunciare, russare, sanguinare, sbuffare, scherzare, sciare, smettere, telefonare, tossire, tremare, ubbidire, viaggiare, zoppicare.

Verbi con doppio ausiliare

Alcuni verbi possono usare sia “essere” che “avere”:

  • Esempio: “Ho corso” o “Sono corso”
  • Esempio: “Ho convissuto” o “Sono convissuto”

Attenzione: A volte il significato può cambiare:

  • “Ho finito” (ho terminato qualcosa)
  • “Sono finito” (sono arrivato alla fine)

Verbi transitivi e intransitivi

Alcuni verbi possono essere transitivi o intransitivi, e l’ausiliare cambia:

  • Transitivo (avere): “Ho salito le scale.”
  • Intransitivo (essere): “Sono salito sul tetto.”

Verbi impersonali

Di solito, in una frase c’è un soggetto che fa qualcosa.

Esempio:

  • Paolo mangia una pera.

Il soggetto è Paolo, e l’azione è mangiare.

Ma a volte, non c’è un soggetto preciso. In questi casi, usiamo i verbi impersonali. Questi verbi si riferiscono a qualcosa di indefinito.

Esempi di verbi impersonali

  1. Fenomeni atmosferici:
  • Piovere, nevicare, grandinare, tuonare, lampeggiare.

Esempi:

  • Ieri sera è piovuto.
  • Questa mattina ha nevicato.

Attenzione: Questi verbi sono impersonali solo quando parlano del fenomeno atmosferico.

  1. Fare + aggettivo/sostantivo (tempo)

Esempi:

  • Ieri ha fatto caldo.
  • Questa mattina ha fatto freddo.
  • Ha fatto notte.
  1. Alcuni verbi usati in modo impersonale:
  • Bisognare (È necessario)
  • Occorrere (È necessario)
  • Bastare (È sufficiente)
  • Parere (Sembrare)
  • Sembrare (Avere l’apparenza)
  • Importare (Essere importante)
  • Convenire (Essere opportuno)
  • Avvenire (Succedere)
  • Accadere (Succedere)
  • Succedere (Accadere)

Esempi:

  • Bisogna studiare di più.
  • Sembra che il treno sia in ritardo.
  1. Costruzione impersonale con “si”

Possiamo usare qualsiasi verbo in modo impersonale con la particella “si” alla terza persona singolare.

Esempi:

  • Si mangia bene in questo ristorante.
  • Si studia molto in questa scuola.

Attenzione: In questi casi, non c’è un soggetto.

Come usare i verbi impersonali

  • Usiamo sempre il verbo alla terza persona singolare.
  • Con i verbi che indicano fenomeni atmosferici, possiamo usare sia “essere” che “avere” come ausiliare.
  • Con la costruzione impersonale con “si”, usiamo sempre l’ausiliare “essere”.

Esempio con “si”

“Si è promesso molto, ma non si è fatto niente.”

In questa frase, “si” è usato due volte in modo impersonale.

Verbi riflessivi

I verbi riflessivi sono un tipo speciale di verbi italiani. Per usarli correttamente, dobbiamo capire le diverse categorie e il loro significato.

Come riconoscere i verbi riflessivi

I verbi riflessivi usano sempre un pronome riflessivo: mi, ti, si, ci, vi, si.

Esempio:

  • Io mi lavo.
  • Tu ti pettini.
  • Lui si veste.

La forma è sempre “pronome riflessivo + verbo”. Ma attenzione, ci sono diversi tipi di verbi riflessivi!

1. Verbi riflessivi propri (o diretti)

In questo caso, il soggetto del verbo compie l’azione su se stesso.

Esempio:

  • Francesca si specchia. (Francesca specchia se stessa)
  • Giovanni si rade. (Giovanni rade se stesso)

2. Verbi riflessivi impropri

I verbi riflessivi impropri si dividono in due categorie:

a) Verbi riflessivi apparenti

Qui, l’oggetto dell’azione è diverso dal soggetto. Il pronome riflessivo indica a chi è “destinata” l’azione.

Esempio:

  • Mi compro una borsa. (Compro una borsa per me)
  • Francesca si lava i capelli. (Lava i capelli a se stessa)

b) Verbi riflessivi reciproci

Questi verbi indicano un’azione che viene fatta da due o più persone, una verso l’altra.

Esempio:

  • Marco e Giorgia si telefonano. (Marco telefona a Giorgia, e Giorgia telefona a Marco)
  • Voi vi salutate. (Voi salutate gli altri, e gli altri salutano voi)

3. Verbi riflessivi pronominali

In questo caso, il pronome non ha un significato preciso, ma è necessario per usare il verbo.

Esempio:

  • Accorgersi (Non possiamo dire solo “accorgere”)
  • Pentirsi
  • Ribellarsi

Ricorda: Alcuni verbi cambiano significato quando usati in forma riflessiva pronominale.

Esempio:

  • Abbandonare (lasciare) -> Abbandonarsi (perdersi d’animo)

Esercizi:

https://wordwall.net/it-it/community/italiano/verbi/riflessivi