La pizza (B1)

Come si mangia la pizza?

In generale, in Italia si mangia la pizza con forchetta e coltello, sia in situazioni formali che informali. L’unica eccezione è la pizza al taglio, che si può mangiare con le mani.

Cosa fare e cosa non fare

  • Scegli con attenzione: quando leggi il menù, non scegliere sempre la stessa pizza. Prova le specialità della casa o le pizze con ingredienti tipici del posto.
  • Non cambiare troppo la pizza: le pizze sono state create dai pizzaioli con cura. Non aggiungere troppi ingredienti, perché potresti cambiare il sapore originale.
  • Inizia subito a mangiare: se sei a tavola con altre persone, inizia a mangiare la pizza appena arriva. Aspettare troppo potrebbe raffreddarla.
  • Non guardare la pizza degli altri: non fissare la pizza degli altri mentre mangiano, perché potrebbero sentirsi a disagio.
  • Rispetta le scelte degli altri: se qualcuno non vuole la pizza, non farlo sentire strano. Ognuno è libero di mangiare ciò che preferisce.
  • Prova il vino con la pizza: non bere solo birra con la pizza. Anche un buon vino può essere un ottimo accompagnamento.
  • Non condividere la pizza a spicchi: se vuoi assaggiare diversi tipi di pizza, ordina una pizza al metro o un tagliere misto.
  • Usa le posate (tranne che per la pizza al taglio): se non sei sicuro di come mangiare la pizza con le mani, usa sempre forchetta e coltello.
  • Non lasciare troppo cibo nel piatto: cerca di non lasciare avanzi di pizza, soprattutto la crosta.

Un po’ di storia della pizza

La pizza ha una storia molto antica. Già nel VI secolo a.C., in Persia, si mangiava una focaccia con formaggio e datteri. Anche nell’antica Grecia e a Roma esistevano cibi simili alla pizza.

La pizza come la conosciamo oggi è nata a Napoli nel XVI secolo. All’inizio era un cibo povero, ma poi è diventata famosa in tutto il mondo. La pizza Margherita, con pomodoro, mozzarella e basilico, è nata nel 1889 in onore della regina Margherita di Savoia.

La parola “pizza” potrebbe venire dal latino “pinsa” (schiacciare) o dal greco “pita” (focaccia).