Il Congiuntivo

Il congiuntivo è uno dei modi verbali più affascinanti e, al contempo, complessi della lingua italiana; modo verbale che esprime situazioni non certe o non reali (incertezze, desideri, dubbi).

È comunemente utilizzato in frasi subordinate, spesso introdotte da congiunzioni come “che”. Ad esempio:

  • Desiderio: “Spero che tu venga alla festa.”
  • Dubbio: “Non credo che lui sappia la verità.”

2. I Tempi del Congiuntivo

Il congiuntivo si suddivide in diversi tempi: presente, passato, imperfetto e trapassato.

Congiuntivo Presente

Il congiuntivo presente è usato per esprimere desideri, dubbi o situazioni attuali.

  • Verbi regolari:
  • -are: che io parli, che tu parli, che lui/lei parli, ecc.
  • -ere: che io creda, che tu creda, che lui/lei creda, ecc.
  • -ire: che io senta, che tu senta, che lui/lei senta, ecc.

Esempio: “È importante che tu parli chiaramente.”

Congiuntivo Passato

Il congiuntivo passato si usa per esprimere un’azione che è avvenuta prima di un’altra azione al congiuntivo. Si forma con il congiuntivo presente dell’ausiliare (essere o avere) e il participio passato del verbo principale.

  • Esempio: “Spero che tu sia arrivato in tempo.”
Congiuntivo Imperfetto

Il congiuntivo imperfetto si usa per esprimere situazioni ipotetiche o desideri passati. È spesso usato in frasi che contengono un condizionale.

  • Esempio: “Se avessi soldi, comprerei una casa.”
Congiuntivo Trapassato

Il congiuntivo trapassato esprime un’azione che si sarebbe verificata prima di un’altra azione, ed è formato con l’imperfetto del congiuntivo dell’ausiliare e il participio passato del verbo principale.

  • Esempio: “Se avessi saputo, ti avrei chiamato.”

3. Quando Usare il Congiuntivo?

Il congiuntivo è spesso usato in contesti formali o letterari, ma è comunque presente nella lingua parlata quotidiana. Ecco alcune situazioni comuni in cui si utilizza:

  • Desideri: “Vorrei che tu venissi.”
  • Dubbi e incertezze: “Non sono sicuro che lui capisca.”
  • Condizionali: “Se solo avessi tempo, viaggerei di più.”

4. Esercizi

https://www.impariamoitaliano.com/uso_del_congiuntivo.htm

https://wordwall.net/it-it/community/verbi/esercizi-sui-modo-congiuntivo

Il trapassato prossimo

Il trapassato prossimo si forma con il participio passato di un verbo e l’imperfetto del verbo “essere” o “avere”.

Imperfetto del verbo ausiliare + Participio passato del verbo scelto

Uso del trapassato prossimo

Vediamo un esempio:

Quel giorno Giulia ha ricevuto il pacco che sua zia le aveva spedito qualche giorno prima.

In questa frase, “ha ricevuto” è al passato prossimo. Significa che Giulia ha ricevuto il pacco nel passato. “Aveva spedito” è al trapassato prossimo. Questo verbo indica che l’azione di spedire è successa prima che Giulia ricevesse il pacco. Il trapassato prossimo mostra un evento che accade prima di un altro evento nel passato.

L’azione al trapassato prossimo può venire prima di eventi descritti con il passato prossimo, il passato remoto o l’imperfetto. Ecco alcuni esempi:

–  Passato prossimo: ho rotto il vaso che avevo comprato in Grecia.

–  Imperfetto: avevano la pelle rossa perché erano stati tutto il giorno al sole.

– Passato remoto: quando entrò nella stanza, vide che la moglie aveva preparato le valigie.

Trapassato prossimo di cortesia

Il trapassato prossimo può anche rendere le frasi più gentili. 

Esempio:

– “Sono venuto per parlare con te.” (diretto)

– “Ero venuto per parlare con te.” (più cortese)

Usiamo il trapassato prossimo per dare un tono più gentile, soprattutto con il verbo “venire”.

Esercizi

https://wordwall.net/it-it/community/il-trapassato-prossimo

https://www.impariamoitaliano.com/trapassato_prossimo.htm