Le particelle “ci” e “ne”

In italiano, usiamo spesso due piccole parole: “ci” e “ne”. Queste parole sostituiscono altre parole o frasi, per rendere le frasi più brevi e naturali.

Dove si mettono “ci” e “ne”?

  • Di solito, si mettono prima del verbo:
    • Esempi: “ci vediamo”, “ne parlo”.
  • Con i verbi “volere”, “potere”, “dovere” (e simili), si possono attaccare alla fine del verbo all’infinito:
    • Esempi: “voglio andarci”, “devi crederci”.
  • Con i comandi (imperativo), si mettono alla fine del verbo:
    • Esempi: “credeteci”, “prendine”.

“Ci”: tanti significati

La parola “ci” può significare molte cose:

  • Noi: “Ci accompagnate?” (accompagnate noi?)
  • A noi: “Marco ci ha dato un regalo” (ha dato un regalo a noi).
  • Noi stessi: “Ci laviamo” (noi laviamo noi stessi).
  • In un luogo: “Ci sono stato” (sono stato in quel luogo).
  • A una cosa: “Ci tengo” (tengo a quella cosa).
  • Su una cosa: “Ci conto” (conto su quella cosa).
  • Con una persona: “Ci gioco” (gioco con quella persona).
  • Verbi speciali: “volerci” (essere necessario), “metterci” (impiegare tempo), “vederci” (vedere), “sentirci” (sentire). In questi casi, “ci” rinforza il significato.

“Ne”: significati principali

La parola “ne” si usa soprattutto per:

  • Una quantità: “Ne voglio due” (voglio due di quelle cose).
  • Da un luogo: “Me ne vado” (vado via da quel luogo).
  • Di una cosa: “Non ne so niente” (non so niente di quella cosa).