Verbi impersonali

Di solito, in una frase c’è un soggetto che fa qualcosa.

Esempio:

  • Paolo mangia una pera.

Il soggetto è Paolo, e l’azione è mangiare.

Ma a volte, non c’è un soggetto preciso. In questi casi, usiamo i verbi impersonali. Questi verbi si riferiscono a qualcosa di indefinito.

Esempi di verbi impersonali

  1. Fenomeni atmosferici:
  • Piovere, nevicare, grandinare, tuonare, lampeggiare.

Esempi:

  • Ieri sera è piovuto.
  • Questa mattina ha nevicato.

Attenzione: Questi verbi sono impersonali solo quando parlano del fenomeno atmosferico.

  1. Fare + aggettivo/sostantivo (tempo)

Esempi:

  • Ieri ha fatto caldo.
  • Questa mattina ha fatto freddo.
  • Ha fatto notte.
  1. Alcuni verbi usati in modo impersonale:
  • Bisognare (È necessario)
  • Occorrere (È necessario)
  • Bastare (È sufficiente)
  • Parere (Sembrare)
  • Sembrare (Avere l’apparenza)
  • Importare (Essere importante)
  • Convenire (Essere opportuno)
  • Avvenire (Succedere)
  • Accadere (Succedere)
  • Succedere (Accadere)

Esempi:

  • Bisogna studiare di più.
  • Sembra che il treno sia in ritardo.
  1. Costruzione impersonale con “si”

Possiamo usare qualsiasi verbo in modo impersonale con la particella “si” alla terza persona singolare.

Esempi:

  • Si mangia bene in questo ristorante.
  • Si studia molto in questa scuola.

Attenzione: In questi casi, non c’è un soggetto.

Come usare i verbi impersonali

  • Usiamo sempre il verbo alla terza persona singolare.
  • Con i verbi che indicano fenomeni atmosferici, possiamo usare sia “essere” che “avere” come ausiliare.
  • Con la costruzione impersonale con “si”, usiamo sempre l’ausiliare “essere”.

Esempio con “si”

“Si è promesso molto, ma non si è fatto niente.”

In questa frase, “si” è usato due volte in modo impersonale.

Verbi riflessivi

I verbi riflessivi sono un tipo speciale di verbi italiani. Per usarli correttamente, dobbiamo capire le diverse categorie e il loro significato.

Come riconoscere i verbi riflessivi

I verbi riflessivi usano sempre un pronome riflessivo: mi, ti, si, ci, vi, si.

Esempio:

  • Io mi lavo.
  • Tu ti pettini.
  • Lui si veste.

La forma è sempre “pronome riflessivo + verbo”. Ma attenzione, ci sono diversi tipi di verbi riflessivi!

1. Verbi riflessivi propri (o diretti)

In questo caso, il soggetto del verbo compie l’azione su se stesso.

Esempio:

  • Francesca si specchia. (Francesca specchia se stessa)
  • Giovanni si rade. (Giovanni rade se stesso)

2. Verbi riflessivi impropri

I verbi riflessivi impropri si dividono in due categorie:

a) Verbi riflessivi apparenti

Qui, l’oggetto dell’azione è diverso dal soggetto. Il pronome riflessivo indica a chi è “destinata” l’azione.

Esempio:

  • Mi compro una borsa. (Compro una borsa per me)
  • Francesca si lava i capelli. (Lava i capelli a se stessa)

b) Verbi riflessivi reciproci

Questi verbi indicano un’azione che viene fatta da due o più persone, una verso l’altra.

Esempio:

  • Marco e Giorgia si telefonano. (Marco telefona a Giorgia, e Giorgia telefona a Marco)
  • Voi vi salutate. (Voi salutate gli altri, e gli altri salutano voi)

3. Verbi riflessivi pronominali

In questo caso, il pronome non ha un significato preciso, ma è necessario per usare il verbo.

Esempio:

  • Accorgersi (Non possiamo dire solo “accorgere”)
  • Pentirsi
  • Ribellarsi

Ricorda: Alcuni verbi cambiano significato quando usati in forma riflessiva pronominale.

Esempio:

  • Abbandonare (lasciare) -> Abbandonarsi (perdersi d’animo)

Esercizi:

https://wordwall.net/it-it/community/italiano/verbi/riflessivi

Verbi modali o servili

I verbi modali, anche chiamati servili, sono quattro: dovere, potere, volere, sapere.

Questi verbi sono speciali perché, oltre ad avere un significato proprio, possono “servire” un altro verbo, aggiungendo sfumature di significato come necessità, possibilità, volontà o capacità.

1) Il verbo DOVERE

Esprime un obbligo, una necessità di fare qualcosa.

  • Esempi:
    • “Domani mattina devo andare dal medico.” (È necessario che io vada dal medico)
    • “Non devi uscire di notte.” (È proibito uscire di notte)

2) Il verbo POTERE

Esprime una possibilità, una capacità o un permesso di fare qualcosa.

  • Esempi:
    • “Posso prendere l’auto?” (Ho il permesso di usare l’auto?)
    • “Non posso passare prima di mezzogiorno.” (Non ho la possibilità di passare prima di mezzogiorno)
    • “È un lavoro che posso fare anch’io.” (Sono capace di fare questo lavoro)

3) Il verbo VOLERE

Esprime la volontà, il desiderio di fare qualcosa.

  • Esempi:
    • “Vuoi venire con me al mercato?” (Hai voglia di venire con me?)
    • “Vorrei tanto mangiare una pizza.” (Desidero mangiare una pizza)

4) Il verbo SAPERE

Esprime la capacità, la conoscenza, la padronanza nel fare qualcosa.

  • Esempi:
    • “So parlare molto bene lo spagnolo.” (Conosco la lingua spagnola)
    • “Sapete giocare a scopa?” (Avete la capacità di giocare a scopa?)

Nota importante

I verbi modali al tempo presente indicativo sono irregolari, quindi è importante imparare le loro coniugazioni a memoria.

DOVERE

  • io devo
  • tu devi
  • lui/lei/Lei deve
  • noi dobbiamo
  • voi dovete
  • loro devono

POTERE

  • io posso
  • tu puoi
  • lui/lei/Lei può
  • noi possiamo
  • voi potete
  • loro possono

VOLERE

  • io voglio
  • tu vuoi
  • lui/lei/Lei vuole
  • noi vogliamo
  • voi volete
  • loro vogliono

SAPERE

  • io so
  • tu sai
  • lui/lei/Lei sa
  • noi sappiamo
  • voi sapete
  • loro sanno

Il trapassato prossimo

Il trapassato prossimo si forma con il participio passato di un verbo e l’imperfetto del verbo “essere” o “avere”.

Imperfetto del verbo ausiliare + Participio passato del verbo scelto

Uso del trapassato prossimo

Vediamo un esempio:

Quel giorno Giulia ha ricevuto il pacco che sua zia le aveva spedito qualche giorno prima.

In questa frase, “ha ricevuto” è al passato prossimo. Significa che Giulia ha ricevuto il pacco nel passato. “Aveva spedito” è al trapassato prossimo. Questo verbo indica che l’azione di spedire è successa prima che Giulia ricevesse il pacco. Il trapassato prossimo mostra un evento che accade prima di un altro evento nel passato.

L’azione al trapassato prossimo può venire prima di eventi descritti con il passato prossimo, il passato remoto o l’imperfetto. Ecco alcuni esempi:

–  Passato prossimo: ho rotto il vaso che avevo comprato in Grecia.

–  Imperfetto: avevano la pelle rossa perché erano stati tutto il giorno al sole.

– Passato remoto: quando entrò nella stanza, vide che la moglie aveva preparato le valigie.

Trapassato prossimo di cortesia

Il trapassato prossimo può anche rendere le frasi più gentili. 

Esempio:

– “Sono venuto per parlare con te.” (diretto)

– “Ero venuto per parlare con te.” (più cortese)

Usiamo il trapassato prossimo per dare un tono più gentile, soprattutto con il verbo “venire”.

Esercizi

https://wordwall.net/it-it/community/il-trapassato-prossimo

https://www.impariamoitaliano.com/trapassato_prossimo.htm